Il concerto degli Art Brut non è stato niente male, nonostante l’acustica oribbile del locale. A ben vedere, dovrei dire "il concerto di Eddie Argos" o come cacchio si chiama il cantante: tiene su tutto lui coi suoi occhioni da cagnolone, le sopracciglia all’ingiù e i baffetti improbabili (da sparviero?), il gruppo non è niente di che, alla fin fine. Tutti i miei timori riguardanti la ‘figaggine’ del Plastic se ne sono andati a ramengo quando è stato chiaro che l’atmosfera era un misto di Festa delle Medie, Discoteca per Immigrati (discendenti di italiani a Londra) e Centro Raccolta per Chi non Si Fa una Ragione del Fatto che Milano non è in Inghilterra.
Considerazione finale e a margine: il britpop come cliché è sempre stato un pacco è lo è a maggior ragione qui e ora.
Ora vado a prepararmi per un’epica serata al concerto degli Stupid Family.