“…e comunque non sono stati contenti, né lo sono io, perché quando si va in giro a suonare non ci si accampa lì, lasciando le sedie e le birre in giro, e bisogna essere professionali…”
Ecco, di tutte le scuse per nicchiare e tentare di non pagarci questa è una delle più meschine e sfigate che abbiamo mai sentito. E, per puntualizzare, le sedie le abbiamo rimesse tutte a posto, le birre le abbiamo buttate via tutte, e se qualcuno ha sporcato non siamo stati noi ma la gente che è venuta a vederci.
Forse nel cachet era compresa anche la prestazione da spazzini.
Ah, ed è veramente magnifico che ci si senta rinfacciare queste cose UN MESE dopo i fatti, senza avere prima ricevuto mezza telefonata di lamentele o complimenti (“vi telefono io mercoledì, non c’è problema”).
Tutto questo al ritmo di “John Zorn 50th Birthday Celebration Series – Vol.3”, deidcato ai Locus Solus – that means John Zorn al sax, Arto Lindsay alla chitarra (niente tropicalismo, solo rumore à la DNA), Anton Fier alla batteria. Niente di inimmaginabile, ma molto divertente.
L’ultima bottiglia di birra l’ho buttata via io, nell’apposita campana verde per il vetro.
Venissero a dirlo in faccia a me, se hanno il coraggio.
Chià, – Pol –